Il vantaggio competitivo aziendale è in mano a chi ha investito nelle persone.

La questione della scarsità delle risorse umane nel mondo del lavoro, di quelle brave, competenti e su cui basare un’impresa, sarà sempre più di attualità nei prossimi anni.

Se oggi è difficile, domani diventerà impossibile.

Se oggi si fa fatica a garantirsi una persona competente a discapito della concorrenza più attrezzata e che offre qualcosa in più, domani sarà troppo tardi ed ormai impossibile.

Non sto parlando (solo) di denaro, ma di condizioni lavorative che concedano uno stato di benessere globale, tra cui il denaro.

Basta osservare per capire.

Perché le imprese virtuose, che rappresentano luoghi ambiti presso cui andare a lavorare, non hanno problema a trovare persone valide?

Perché ad ogni posizione aperta corrisponde una fila di interessati pronti (anche) a rinunciare a qualcosa in termini economici per entrare in un ambiente che li motiva?

Perché è l’offerta che è diversa.

Un’offerta che è fatta e creata su misura delle persone che vuole attrarre.

Oggi si rischia l’estinzione per la mancanza di personale, perché lavorare da soli è spesso impossibile ma trovare lavoratori validi è quasi impossibile per la scarsa domanda di lavoro.

E cosa si fa?

Una volta si investiva in mezzi, strumenti di lavoro che ti permettevano di stare sul mercato e di guadagnare bene, oggi si investe sulle persone per creare un ambiente lavorativo sano e stimolante.

Si lavora per creare un team di lavoro all’altezza di un servizio di qualità.

Parlo di qualsiasi settore nel quale le persone rappresentano il perno centrale, l’elemento intorno al quale si fonda il core business dell’impresa.

Immaginate un’azienda che vende prodotti al consumatore finale, il contesto generale la sta mettendo a dura prova con il commercio on line o con la grande distribuzione e l’unica differenziante la fa il servizio offerto (a parità di prezzo del prodotto, se possibile).

Chi parla con i clienti, come lo fa? Qual è il suo atteggiamento? Trasmette i valori aziendali e l’attenzione al cliente finale? È coinvolto o motivato a fare le cose con dedizione e passione?

Se le risposte sono tutte positive la strada è quella giusta.

Se così non fosse, il problema va risolto subito e si deve intervenire con l’intento di creare un ambiente di lavoro che metta nelle condizioni le persone di lavorare al meglio ed eccellere in quello che fanno.

Complicato? Si.

Fattibile? Necessariamente si.

Sarebbe riduttivo parlare di premi, di beni e servizi messi a disposizione per gratificare le persone con un piano di welfare aziendale.

Quello che va fatto è creare un ambiente nuovo con caratteristiche diverse che mettano al centro il benessere delle persone che vivono l’azienda, generando un meccanismo virtuoso di benessere globale che ripagherà con risultati tangibili e migliori rispetto al passato.

Coinvolgere le persone in un piano di crescita aziendale metterà nella condizione di essere visti con occhi diversi.

Se ciò non è stato mai fatto in passato, potreste prevedere della formazione specifica in base ai ruoli ricoperti, potreste condividere informazioni su obiettivi di vendite e fatturato.

Farete sentire le persone coinvolte in un progetto che prima era solo di qualcun altro.

Investire in comunicazione efficace per permettere questo cambio di mentalità aprirà le porte a nuovi modi di comunicare in azienda facendo riscoprire la voglia di essere propositivi ai vostri collaboratori.

Un tempo bastava essere bravi con l’economia aziendale per portare avanti le imprese, oggi servono competenze trasversali per gestire le relazioni umane e mettere nelle condizioni i lavoratori di portare avanti l’azienda, non che non servano più le altre competenze o l’esperienza imprenditoriale, ma non basta più solo quella.

Questo è, secondo me, introdurre welfare in azienda.

NOI possiamo aiutarvi in questo cambiamento, supportandovi in quelle scelte strategiche che passano per la creazione di un piano di welfare partecipativo su misura.

Massimiliano