Ciao, sono Massimiliano Scorza e sono un consulente specializzato in welfare aziendale.
Ma la cosa che conta è che mi sporco le mani tutti i giorni con il welfare e so di portare benefici a chi si affida a me nel realizzare un piano di welfare aziendale.
Il welfare è uno strumento troppo utile per non sfruttarlo.
Utile per lavoratori intelligenti e utile per datori di lavoro scaltri. Agli altri lasciamo il mondo dei rimborsi finti e delle trasferte fasulle per ottimizzare il costo del lavoro, fino a quando l’Ispettorato non recupererà tutto. Per applicarlo però serve conoscerlo.
Partiamo dai fondamentali.
Il welfare è uno strumento utile a portare benessere in azienda perché soddisfa i bisogni dei lavoratori ma porta anche un risparmio fiscale e contributivo, attraverso il riconoscimento di:
- Beni e servizi per il lavoratore e per la propria famiglia
- Modalità di lavoro diverse come il lavoro agile
- L’apertura all’ascolto dei lavoratori attraverso il coinvolgimento
Visto che parlerò di welfare premiale, parleremo del primo punto, il riconoscimento di beni e servizi al posto del denaro.
I passi fondamentali per creare ed applicare un regolamento welfare su misura della propria azienda sono questi:
- Valutazione della fattibilità di applicazione del welfare in azienda;
- Definizione degli obiettivi che deve avere il piano aziendale;
- Ascolto dei bisogni dei lavoratori per comprenderne la fattibilità;
- Definizione dei destinatari del regolamento welfare;
- Analisi del budget a disposizione;
- Determinazione del beneficio economico per il datore di lavoro;
- Definizione dei KPI aziendali e delle caratteristiche individuali che faranno scattare il beneficio;
- Realizzazione del piano welfare;
- Comunicazione efficacemente in azienda;
- Definizione e condivisione con tutti i destinatari;
- Applicazione diligente e monitoraggio dell’andamento.
Un regolamento è un documento che viene realizzato per disciplinare le regole del welfare in azienda.
A livello pratico, tralasciando (per ora) gli aspetti positivi sul clima aziendale che genera, vi spiego la sua finalità.
Avrete la possibilità di erogare beni e servizi ai beneficiari del piano, al posto di erogare denaro. Questi beni e servizi devono essere erogati attraverso un pagamento diretto da parte del datore di lavoro all’esercente oppure a rimborso di spese già sostenute, dipenderà dal bene o servizio, per questo ci siamo noi a supportarvi.
Esempio di pagamento diretto:
l’azienda acquista l’abbonamento in palestra pagandola, il lavoratore gode dell’ingresso in palestra senza entrare nel processo di pagamento.
Esempio di pagamento a rimborso:
un lavoratore sostiene una visita medica specialistica, porta la documentazione e riceve il rimborso di quanto pagato.
Il lavoratore spenderà tale somma come meglio crede. Per spendersi queste somme gli verrà concesso l’uso di una piattaforma web con la quale, in autonomia, chiederà il bene o il servizio preferito, oppure il rimborso. Il datore, una volta messa a disposizione la somma, riceverà solo la notifica quando il bonus verrà speso dall’interessato.
Il concetto è che stiamo mettendo a disposizione dei beneficiari, cose che avrebbe potuto acquistare con il denaro del netto in busta. L’aspetto rivoluzionario è che su tali spese non ci saranno costi aggiuntivi, zero imposte e zero contributi, sia a carico lavoratore che a carico azienda.
Aumenta il potere d’acquisto del lavoratore (sulla retribuzione lorda non si vedrà trattenuti contributi e imposte pari al 30% circa). Diminuisce il costo azienda, sulle somme non si pagherà nulla di contributi o altro. Vince il lavoratore, vince il datore.
Un buon piano deve poter soddisfare i bisogni dei lavoratori ed è per questo che una attenta analisi preliminare farà la differenza. L’unico caso di insoddisfazione sarà rappresentato dall’assenza di beni e servizi utili al lavoratore, tra tutti quelli previsti dalla normativa welfare, caso difficile. Trovata corrispondenza tra necessità e beni o servizi messi a disposizione, il beneficio sarà assicurato ed il risparmio aziendale garantito.
L’aspetto positivo è che tra i beneficiari potranno essere ricompresi anche coloro che percepiscono compensi come amministratore.