La mia preferenza, e mi auguro anche la vostra, è quella di dare un taglio pratico alle comunicazioni, portando le mie esperienze sul campo: proprio ieri ho parlato con una imprenditrice di successo nel settore nautico (che chiameremo Maria), mi diceva che a fine anno sono soliti erogare ai loro 15 dipendenti dei buoni spesa con finalità premiante.
Fin qui nulla di particolarmente strano, se non fosse per l’assenza di una qualsiasi storia a supporto di quel pezzo di carta con un valore economico.
Il cinico l’avrà apprezzato, più soldi a disposizione sotto Natale, nemmeno si sarà posto domande perché probabilmente non gli interessava nulla oltre quanto ricevuto, ma gli altri?
Quelli che si sentono parte dell’azienda per cui lavorano, avranno apprezzato allo stesso modo oppure avrebbero preferito qualcosa di diverso?
Quando un datore di lavoro è disposto a dare qualcosa in più ha il dovere di creare intorno al suo gesto una storia, di raccontare cosa sta facendo e, non da ultimo, di coinvolgere le persone.
In questo caso si è trattato dei buoni pasto, ma avrebbero potuto essere beni e servizi legati ad un piano di welfare aziendale (meglio se premiale), in ogni caso raccontare le motivazioni dietro alle scelte imprenditoriali non costa nulla rispetto a quanto già messo a disposizione.
Rimanere fredda nel corrispondere tali “premialità” non era l’intenzione della titolare, Maria.
Allora, le ho raccontato cosa ritengo necessario che l’azienda faccia nel prossimo futuro: creare un piano di welfare su misura delle esigenze delle persone e comunicarlo nel migliore dei modi, restando vicini alle persone durante tutto il periodo di applicazione del piano stesso.
Non basta, infatti, creare un regolamento fatto bene, ma serve la giusta comunicazione ed il giusto supporto alle persone per godere a pieno dei benefici.
Come realizzare tutto ciò? Dunque, dopo la creazione del regolamento, la certificazione dell’integrità del documento che impegna il datore nel periodo previsto, cosa si fa?
Si apre un canale comunicativo con le persone destinatarie del piano, supportandole nello scegliere fra beni e servizi che la normativa mette a disposizione, così da poter spendere al meglio il budget messo a disposizione. La più grande sconfitta per un’azienda che crea un piano di welfare è quella di arrivare alla fine del periodo di validità con l’insoddisfazione dei destinatari, legata alla non comprensione dello strumento.
È nostro dovere, quindi, aiutare i clienti nel dialogare con le persone, sciogliendo i loro dubbi, chiarendo cosa possono fare con ciò che l’azienda gli ha concesso. La nostra consulenza mira a supportare i clienti durante tutto il periodo di vigenza del piano di welfare per mantenere e, se possibile, aumentare il clima favorevole che il welfare porta in azienda.
Vi è mai capitato di parlare con qualcuno che usufruisce del welfare nell’azienda in cui lavora? Provate a chiedergli cosa ne sanno di welfare e cos’è, secondo loro, il welfare. 9 su 10 vi risponderanno che il welfare serve per comprare questo o quello tramite una card o tramite un sito, senza aver compreso appieno le potenzialità, i vantaggi ed i benefici.
Forse l’unico su 10 che avrà ricevuto un supporto adeguato saprà dirvi che grazie al welfare ha ottenuto:
- Un potere d’acquisto maggiore grazie alla riduzione di imposte e contributi e che ne è grato al datore per questo;
- La garanzia di un valore economico frutto di un impegno del datore per i prossimi anni grazie al piano che gli hanno presentato, raccontato e di cui l’hanno reso partecipe;
- Una stabile retribuzione annua che non impatterà negativamente su ISEE o Assegno Unico Universale, perché i benefits non rappresenteranno reddito da lavoro dipendente;
- Una copertura sanitaria per la propria famiglia o l’investimento sicuro in previdenza complementare, per quelle realtà aziendali virtuose ed attente alla salute ed al futuro di propri lavoratori.
Per tornare alla domanda principale, creato il regolamento welfare, cosa si fa? Di certo non si lascia nel cassetto.
I nostri clienti sanno di poter contare su di noi nel supportare le persone durante il periodo di validità del piano di welfare creato, mantenendo alta la soddisfazione legata al godimento di un servizio ancora poco conosciuto.