Novità in materia di mancato pagamento dei contributi INPS

Omesso versamento dei contributi INPS carico lavoratori art. 23 del DL “Lavoro”

Avete presente quando non si pagano i contributi INPS dei propri lavoratori? Succedono due cose.

La prima è che il debito ci viene richiesto dall’INPS prima con avviso poi con cartella tramite Agenzia delle entrate riscossione. Le somme non pagate vengono richieste al datore di lavoro che potrà scegliere se pagarle o chiedere una dilazione, all’INPS in una fase iniziale ed all’ente riscossore in una fase successiva.

Succede però un qualcosa di parallelo che riguarda una parte di quei contributi, quelli trattenuti ai lavoratori e non versati.

Per quelli esiste un regime sanzionatorio diverso, fino ad oggi più pesante, con il DL Lavoro più leggero.

Fino all’entrata in vigore di questo Decreto-legge, infatti, la sanzione per il mancato versamento, anche di un solo euro, dei contributi trattenuti ai lavoratori in busta paga, era sanzionata con una somma che andava da 10.000 euro a 50.000 euro.

Dal 5 maggio la sanzione sarà proporzionata alle somme non versate partendo da un minimo di 1,5 volte l’importo ad un massimo di 4 volte l’importo omesso.

L’INPS avrà poi un termine per notificare tali inadempienze, potrà farlo entro la fine del secondo anno successivo a quello in cui si è verificata l’omissione. Nel 2023, quindi, non potranno più contestare e sanzionare omessi contributi del 2020 (salvo quelli già contestati).

Esistono diversi modi per gestire queste situazioni ma non è questo il momento per parlarne, si possono gestire i mancati pagamenti evitando brutte sorprese e sanzioni raddoppiate ma l’attività per tenere sotto controllo tutto questo è delicata ed importante.

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