Quando si parla di benefit aziendali, a venire in mente sono quasi sempre i tradizionali buoni pasto, l’auto aziendale o l’assicurazione sanitaria.
E se dicessi, invece, che è possibile offrire ai dipendenti benefit come l’abbonamento a Sky, i biglietti per lo stadio o l’adozione di un cane?
Non scherzo! Il welfare aziendale è molto più flessibile di quanto si pensi.
In qualità di consulente del lavoro specializzato in welfare, ogni giorno sfido gli imprenditori a pensare fuori dagli schemi: se si fanno le cose per bene e nel rispetto della legge, si può concedere praticamente di tutto.
In questo articolo voglio svelare, quindi, 7 “insoliti” benefit a cui (quasi) nessuno pensa, ma che in realtà sono realizzabili e amati dai dipendenti.
Sommario
- Telepass e rimborso dei pedaggi
- Adozione e cura di un animale domestico
- Abbonamenti alle piattaforme di streaming
- Biglietti e abbonamenti per eventi sportivi
- Abbonamenti ai ristoranti preferiti
- Percorsi di armocromia
- Trattamenti estetici
- Welfare e benessere aziendale: scegli NOI!
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Telepass e rimborso dei pedaggi
Partiamo da un esempio legato al mondo dei motori: l’abbonamento mensile Telepass e il rimborso delle spese di pedaggio autostradale.
Molti imprenditori credono che questo beneficio sia riservato solo a chi ha in concessione un’auto aziendale, ma è una convinzione errata.
In realtà, l’azienda ha la possibilità di concedere al dipendente la copertura dei costi Telepass e di pedaggio sia per gli spostamenti di lavoro che per quelli di natura personale. L’importante è che, come solito, la stessa sia correttamente definita e inquadrata nel piano di welfare.
Sto parlando, in buona sostanza, di:
- un abbonamento mensile Telepass intestato al dipendente, ma pagato dall’azienda attraverso la piattaforma di welfare
- il rimborso dei pedaggi autostradali per trasferte (anche occasionali) e per i viaggi di semplice villeggiatura
- la copertura dei costi per gli spostamenti casa-lavoro
La chiave è documentare correttamente questi benefit attraverso una piattaforma welfare che emetta voucher o carte prepagate dedicate.
Agendo in questo modo, le spese rientrano nel regime di detassazione del welfare aziendale, fino alle soglie previste dall’attuale normativa.
Può sembrare un benefit di serie B, ma per chi prende l’autostrada ogni giorno il risparmio annuo può facilmente raggiungere e superare i 500 €.
Ho seguito personalmente il caso di un’azienda con sede a Roma i cui dipendenti provenivano da diverse città e paesi del Lazio: adottando questo benefit, le richieste di trasferimento si sono drasticamente ridotte e la soddisfazione generale del team è, come ovvio, aumentata.
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Adozione e cura di un animale domestico
Può sembrare assurdo, ma è possibile aiutare i dipendenti ad adottare un animale domestico, facendo rientrare la spesa come benefit.
La normativa prevede, infatti, la possibilità di erogare contributi per servizi alla persona e alla famiglia: una categoria ampia, in cui può essere incluso anche il benessere derivante dalla presenza di animali domestici.
Le modalità di implementazione sono diverse e si distinguono in:
- contributo economico una tantum per le spese di adozione presso canili, gattili o rifugi convenzionati
- rimborso delle spese veterinarie annuali attraverso voucher welfare
- contributi per l’acquisto di cibo, accessori e servizi di toelettatura
- copertura delle spese per pet sitter durante le ferie del dipendente
Per chi ama gli animali, questo benefit può rappresentare “quel gesto di attenzione in più” capace di fare davvero la differenza.
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Abbonamenti alle piattaforme di streaming
Sembrerà incredibile, ma gli abbonamenti alle piattaforme di streaming (Sky, Netflix, ecc.) possono rientrare nel piano di welfare aziendale.
Il principio di base è che, attraverso i flexible benefit, è possibile offrire servizi ricreativi e di intrattenimento che migliorano la qualità della vita.
Le possibilità di erogazione sono molteplici e si articolano in:
- voucher mensili o annuali per piattaforme di video streaming
- abbonamenti a servizi musicali come Spotify o Apple Music
- pacchetti televisivi digitali che includono sport, cinema e serie TV
- gift card utilizzabili per l’acquisto di contenuti digitali
Dal punto di vista fiscale, questi benefit rientrano nelle prestazioni di welfare detassate, purché erogate attraverso piattaforme dedicate.
Trovo che questo benefit sia particolarmente indicato per le realtà in cui sono presenti giovani o giovanissimi collaboratori, i quali apprezzano la possibilità di utilizzare il budget welfare per attività ludiche e ricreative.
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Biglietti e abbonamenti per eventi sportivi
Non tutti lo sanno, ma i biglietti per gli eventi sportivi possono diventare parte dell’offerta welfare di un’azienda. La normativa, infatti, prevede che si possano includere prestazioni ricreative e culturali, categoria nella quale rientrano a pieno titolo anche gli eventi sportivi dal vivo.
È possibile erogare questo benefit in diverse forme:
- voucher per l’acquisto di biglietti per partite di calcio, basket, pallavolo o altri sport
- abbonamenti stagionali per la squadra del cuore del dipendente
- pacchetti famiglia includenti i biglietti anche per coniugi e figli
- convenzioni con società sportive per accessi agevolati a eventi e manifestazioni
I servizi debbono essere inseriti all’interno della piattaforma di welfare, così che il lavoratore possa utilizzare il proprio budget per acquistarli.
Ho lavorato con aziende che hanno attivato convenzioni con squadre locali, permettendo ai dipendenti di accedere agli eventi d’interesse a prezzi super-scontati: l’entusiasmo generato è stato straordinario!
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Abbonamenti ai ristoranti preferiti
Chi si occupa di welfare aziendale lo sa: i buoni pasto rappresentano solo una delle possibili forme di benefit legati alla ristorazione.
Attraverso piattaforme di welfare evolute e convenzioni mirate, è infatti possibile offrire ai lavoratori servizi di ristorazione ben più personalizzati:
- convenzioni dirette con ristoranti del territorio che accettano voucher welfare
- tessere prepagate utilizzabili presso esercizi convenzionati specifici
- abbonamenti mensili a catene di ristorazione o locali selezionati
- buoni acquisto per la spesa alimentare che includono anche ristoranti
In pratica, se il ristorante accetta di convenzionarsi e ricevere voucher, il lavoratore può sfruttare il plafond per mangiare lì regolarmente.
In passato, ho visto aziende creare reti di convenzioni con i ristoranti preferiti dai dipendenti, trasformando questo benefit in uno strumento di fidelizzazione estremamente efficace.
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Percorsi di armocromia
Anche se può sembrare un servizio riservato alle celebrità o ai professionisti dell’immagine, un percorso di armocromia può diventare un benefit aziendale perfettamente legittimo e fiscalmente vantaggioso.
Questo tipo di servizio rientra, infatti, nella categoria dei servizi alla persona, poiché contribuisce al benessere e alla crescita dell’individuo.
In particolare, è possibile offrire ai dipendenti:
- consulenze individuali di armocromia con professionisti certificati
- sessioni di personal styling e analisi del guardaroba
- workshop di gruppo su abbinamento colori e cura dell’immagine
- voucher per servizi di consulenza d’immagine
Dal punto di vista pratico, il benefit si implementa stipulando convenzioni con consulenti d’immagine o centri specializzati che accettano i voucher welfare come forma di pagamento.
Nel recente passato, mi è capitato di supportare aziende che hanno offerto percorsi di armocromia ai loro dipendenti: i feedback sono stati estremamente positivi, con miglioramenti evidenti nella sicurezza personale e nell’immagine aziendale complessiva.
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Trattamenti estetici
Anche l’abbonamento dall’estetista può diventare un benefit aziendale.
I trattamenti come manicure e pedicure rientrano, infatti, nella categoria dei servizi alla persona, contribuendo al benessere del dipendente.
È possibile implementare questo benefit in vari modi, tra cui:
- convenzioni con centri estetici che accettano voucher welfare
- abbonamenti mensili a pacchetti di trattamenti predefiniti
- carte prepagate utilizzabili presso reti e centri convenzionati
- voucher per servizi specifici come i massaggi o i trattamenti viso
La chiave è lavorare con piattaforme di welfare che gestiscano le convenzioni e garantiscano la tracciabilità fiscale delle erogazioni.
Le aziende che introducono convenzioni con centri estetici registrano, in media, un aumento del 30% nell’utilizzo del welfare. A riprova del fatto che rispondere ai bisogni reali delle persone fa davvero la differenza.
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Welfare e benessere aziendale: scegli NOI!
Come abbiamo visto, il mondo del welfare aziendale è molto più ampio e flessibile di quanto la maggior parte delle persone tenda a immaginare.
Dal Telepass all’adozione di un cane, da Netflix ai biglietti per lo stadio, fino all’abbonamento al ristorante e ai trattamenti estetici: tutto è concedibile, se inquadrato correttamente e nel rispetto della normativa.
Attraverso questi esempi, ho voluto esporre un concetto fondamentale: non esistono benefit impossibili, ma solo benefit mal progettati.
La chiave, come ho scritto e ripetuto più volte, sta tutta nel:
- conoscere gli strumenti fiscali corretti
- utilizzare piattaforme di welfare certificate
- strutturare i benefit secondo criteri oggettivi
Qualsiasi azienda può creare un piano di welfare personalizzato che risponda davvero ai bisogni e ai desideri dei propri dipendenti.
Se desideri scoprire come trasformare anche l’idea più insolita in un benefit concreto e fiscalmente vantaggioso, prenota una consulenza.
Analizzeremo le tue esigenze specifiche e ti mostrerò come, facendo le cose per bene, puoi concedere qualsiasi benefit ai tuoi lavoratori.

CEO di NOI Srl e consulente del lavoro. Porto il welfare nelle aziende e creo contenuti digitali per chi desidera ottenere risultati attraverso il benessere lavorativo.