I premi di risultato (PdR) rappresentano uno strumento di incentivazione e riconoscimento individuale sempre più diffuso nelle aziende italiane.
Questa forma di rewarding permette, infatti, di premiare i dipendenti con compensi aggiuntivi che, entro uno specifico importo, godono di una tassazione sostitutiva agevolata, risultando molto convenienti.
In questo articolo vediamo, quindi, cosa sono i PdR, quali sono i requisiti per accedere alla tassazione sostitutiva, quali benefici generano e perché convertire i premi di risultato in welfare aziendale conviene.
Sommario
- Cosa sono i premi di risultato?
- Come funziona la tassazione sostitutiva di PdR?
- I benefici dei premi agevolati per l’azienda
- I benefici dei premi agevolati per i lavoratori
- Welfare e benessere aziendale: scegli NOI!
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Cosa sono i premi di risultato?
I premi di risultato sono compensi erogati ai lavoratori al raggiungimento di obiettivi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione.
Questi incentivi differiscono dalla retribuzione ordinaria perché collegati direttamente alle performance aziendali o individuali, generando un legame virtuoso tra l’impegno del lavoratore e il successo dell’impresa.
La normativa di base (Legge 28 dicembre 2015, n. 208) stabilisce che, affinché vengano considerati tali, i premi di risultato debbono essere:
- collegati agli incrementi di cui sopra
- definiti attraverso contratti di secondo livello
- misurabili attraverso parametri oggettivi e verificabili
L’incremento del fatturato o il miglioramento della qualità dei prodotti o servizi sono esempi di criteri utilizzabili per un piano di incentivazione.
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Come funziona la tassazione sostitutiva dei PdR?
Affinché sia possibile accedere alla tassazione agevolata del 10% prevista per i premi di risultato – ridotta al 5% per l’anno 2025 – è necessario che si rispettino specifici parametri e requisiti, ovvero:
- conformità e incrementalità degli obiettivi: è essenziale che gli obiettivi individuati siano chiaramente definiti, misurabili e verificabili attraverso indicatori di performance oggettivi e che la loro realizzazione produca un incremento di produttività, qualità, redditività, efficienza o innovazione rispetto all’anno precedente
- accordo contrattuale: il premio di risultato deve essere previsto dai contratti collettivi aziendali o territoriali, stipulati dalle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative
- soglia reddituale: possono beneficiare dell’agevolazione fiscale sui premi di risultato solo i lavoratori il cui reddito da lavoro dipendente non ha superato gli 80.000 € nell’anno precedente
- importo massimo: l’aliquota sostitutiva agevolata viene applicata ai premi di risultato entro i 3.000 € annui per ciascun lavoratore. Superata questa soglia, l’eccedenza concorre a formare il reddito del dipendente ed è soggetta all’applicazione dell’aliquota ordinaria
Infine, è importante sapere che, dal punto di vista contributivo, i premi di risultato sono soggetti alla normale contribuzione previdenziale e assistenziale, con aliquote variabili in base al settore di appartenenza.
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I benefici dei premi agevolati per le aziende
Dal punto di vista dell’azienda, concedere premi di risultato che godono della tassazione sostitutiva al 10% o al 5% genera vantaggi soprattutto sul piano strategico e produttivo. I PdR agevolati, infatti, fungono da:
- stimolo alle performance: l’azienda è incentivata a definire obiettivi chiari, misurabili e concreti. Questo formalizza i processi di gestione delle prestazioni e spinge all’incremento dei risultati aziendali
- strumento di motivazione e retention: offrire premi con un netto finale elevato rende l’offerta retributiva più competitiva, cosa che motiva i dipendenti a raggiungere gli obiettivi assegnati e aumenta la capacità di trattenere i talenti migliori
- elemento di miglioramento delle relazioni industriali: come detto in precedenza, l’istituzione di un PdR richiede la stipula di un accordo aziendale o territoriale. Questo favorisce la contrattazione e migliora il dialogo e la collaborazione con le rappresentanze sindacali
Come vedremo più avanti, il beneficio aziendale subisce un ulteriore upgrade quando il premio di risultato erogato in denaro viene convertito in beni e servizi legati al welfare aziendale, come i buoni pasto e buoni spesa, i rimborsi per l’istruzione e l’assistenza sanitaria.
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I benefici dei premi agevolati per i lavoratori
Grazie alla tassazione agevolata, i lavoratori che ricevono PdR entro i 3.000 € annui godono di benefici soprattutto di natura economica.
Ipotizziamo, ad esempio, la situazione in cui:
- la RAL di un lavoratore è di 28.000 €, pari a un netto di circa 22.790 €
- il costo aziendale del lavoratore è di 39.480 €
- la tassazione IRPEF è al 14%
Posta un’ulteriore erogazione di 3.000 € derivante da accordo aziendale, se la stessa NON viene configurata come PdR, il risultato sarà:
- una nuova RAL di 31.000 €, pari a un netto di 24.620 €
- un beneficio annuo netto percepito di 1.830 €
- un nuovo costo aziendale del lavoratore di 43.710 €
Se, invece, l’erogazione viene configurata come PdR, allora avremo:
- una RAL che rimane a 28.000, pari a un netto di circa 22.790 €
- un premio lordo percepito di 3.000 €, pari a un netto di 2.588 €
- un beneficio annuo netto percepito di 2.588 euro €
- un nuovo costo aziendale del lavoratore di 43.530 €
Uno scenario, quest’ultimo, nettamente più vantaggioso per il lavoratore.
È altresì vero, però, che il massimo beneficio lo si può ottenere solo convertendo il premio in denaro in beni e servizi welfare, in quanto la somma spendibile non sarebbe soggetta ad alcun tipo di trattenuta.
Riprendendo l’esempio di cui sopra, se il lavoratore scegliesse di convertire i 3.000 € in fringe e flexible benefit, il risultato sarebbe:
- una RAL che rimane a 28.000 €, pari a un netto di circa 22.790 €
- un premio welfare sia lordo che netto di 3.000 €
- un beneficio annuo netto percepito di 3.000 €
- un nuovo costo aziendale di 42.480 €, per un risparmio di 1.230 €
Confronti del genere dimostrano come la scelta di convertire i PdR in welfare sia molto più conveniente, sia per i lavoratori che per le aziende.
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Welfare e benessere aziendale: scegli NOI!
La gestione efficace dei premi di risultato richiede una conoscenza approfondita delle normative fiscali e contributive, oltre alla capacità di strutturare accordi che massimizzino i benefici per l’azienda e i lavoratori.
È altresì vero che la corretta implementazione di questi strumenti può trasformarsi in un significativo vantaggio competitivo, migliorando le performance aziendali e, nel contempo, il benessere del personale.
Se desideri scoprire come integrare i PdR nella tua strategia di welfare aziendale, prenota una consulenza gratuita. Insieme, analizzeremo le migliori soluzioni per ottimizzare i costi aziendali e premiare i lavoratori.

CEO di NOI Srl e consulente del lavoro. Porto il welfare nelle aziende e creo contenuti digitali per chi desidera ottenere risultati attraverso il benessere lavorativo.



























