Molti pensano che i premi di produzione rappresentino un elemento retributivo concesso dalle aziende ai propri lavoratori a costo ridotto, sarà vero?
Spesso ci viene chiesto di erogare un premio una tantum per aumentare il netto in busta, tanto non viene tassato, ci dicono.
È la cosa più sbagliata che ci sia, il premio riconosciuto ad un lavoratore ha il medesimo costo di un qualunque altro elemento retributivo, sia che faccia parte di un contratto aziendale sottoscritto con i sindacati, sia che venga erogato in modo non strutturato.
I premi rappresentano retribuzione a tutti gli effetti ed il costo per il datore di lavoro è assolutamente lo stesso.
Il vantaggio che esiste nell’erogare premi di produzione è riservato esclusivamente ai lavoratori (sempre che il premio sia il risultato di un accordo aziendale firmato in sede sindacale) e sapete perché?
Perché l’unica differenza tra la retribuzione ed il premio è l’aliquota IRPEF sostitutiva pari al 5% in luogo della normale tassazione, per alcuni livelli di reddito la differenza è praticamente inesistente.
Per l’azienda, invece, essendo le somme a titolo di premio completamente imponibili ai fini contributivi, il costo sarà sempre lo stesso.
Ma è possibile premiare i lavoratori attraverso il welfare? Possiamo creare un piano di welfare per gratificare le persone?
La risposta è affermativa, salvo alcuni accorgimenti.
Sarà importante:
- Definire gli obiettivi aziendali, non individuali ma di squadra;
- Stabilire il quantum economico complessivo;
- Definire quanto riconoscere alle diverse categorie
Si potrà usare un piano welfare per premiare i lavoratori con l’accortezza di non premiare il singolo, ma di riconoscere somme spendibili in beni e servizi all’intero organico oppure a categorie omogenee di lavoratori, utilizzando come obiettivi non quelli personali ma aziendali.
Mi sento di dire che la portata di questo strumento risiede proprio in questo, da un punto di vista del coinvolgimento creare un piano premiale di questo tipo crea una squadra, un gruppo di persone orientate ai medesimi obiettivi.
Un piano di incentivazione di carattere individuale genera sicuramente competizione e risultati, ma un gruppo coeso può fare cose molto più importanti della somma dei singoli.
Se vogliamo focalizzarci solo sui numeri invece, ecco la dimostrazione di quanto ho appena scritto:
Io amo rendere le cose semplici, il lavoro difficile lo faccio io con il mio team per dare un risultato ai nostri clienti.
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Massimiliano